Concorso ATER pass - Progetto per abitazioni sociali e sostenibili - Roma

08.06.2010

Obiettivo dell'impostazione formale adottata per il disegno degli spazi e delle superfici è stato la ricerca di una regola

  • Leggibile - chiaramente comprensibile agli abitanti
  • Versatile - in grado di consentire facilmente la differenziazione degli spazi.
  • Operativa - capace di facilitare il controllo del progetto

Il punto di partenza ideale è sembrato quello di utilizzare un ordine già presente nello spazio del quartiere: ovvero la trama dei pilastri, che scandiscono con chiara evidenza tutti i fabbricati. A partire dai pilastri degli edifici 2A, 7A e 12A (quelli posti in senso longitudinale), si è quindi tracciata una maglia di assi paralleli orientati E/O per tutta l'estensione del lotto che ha a sua volta determinato uno spazio a righe o a fasce esteso sia sul piano che in verticale.

Sui fabbricati, questo spazio a righe si è intersecato naturalmente con gli assi orizzontali dei piani, creando una matrice "pixelata" che ricompone la grande frammentazione dei prospetti esistenti (finestre, balconi, logge) rendendo possibile applicare un nuovo partito decorativo e tegumentale.


E' importante sottolineare che la struttura sopra esposta a fasce e pixel non è solo concettuale né si limita al disegno dei contorni, che pure aiuta a controllare. Essa viene resa esplicita e realizzata in concreto attraverso il trattamento fisico delle superfici (rivestimenti, colorazioni, piantumazioni) in modo da poter essere letta facilmente da qualunque punto dei fabbricati, con particolare attenzione alla vista dai balconi e dalle finestre.

Si è quindi tentato, per quanto possibile, di mantenere integre tutte le fasce facendole proseguire senza interruzione dai piani orizzontali a quelli verticali, coinvolgendo ogni tipo di superficie incluse coperture, volumi, verde, parcheggi, scale, strade e rampe.

Questa coerenza ha consentito di mantenere ben leggibile il disegno nonostante la grande frammentazione potenziale dello spazio dei quartiere, e contemporaneamente ha fornito la base per poter chiaramente differenziare le aree e i volumi.

Si è anche ottenuto di configurare l'intera superficie a terra come un grande "quinto prospetto" per il punto di vista - largamente prevalente - degli affacci dai balconi e dalle finestre.

In collaborazione con Arch. Stefano Cascavilla