Concorso di allestimento di interni per il Centro Monaco nel Parco Nazionale della Sila

18.04.2005

In accordo con l'impostazione data dal bando di gara, il tema affrontato pone le basi per un'attenta riflessione sul ruolo del museo nella società contemporanea, come struttura che si pone al di là dei margini strettamente tipologici. Infatti la necessità di costituire un allestimento museale che superi i criteri espositivi di tipo tradizionale è il paradigma dell'intervento proposto in questa sede. L'opportunità di ridefinire l'identità di uno spazio espositivo, che in genere viene relegato a semplice contenitore (generalmente poco significativo nel carattere e nel progetto di comunicazione) di pannelli informativi (poco attenti alle diverse esigenze dell'utenza) è la condizione che introduce verso l'impostazione di un museo come nuova centralità del luogo, non più edificio inteso come struttura monofunzionale, ma anche elemento accentratore di eventi socio-culturali differenti, capace di instaurare un rapporto stimolante con i visitatori attraverso un principio d'identità.

L'introduzione di sistemi differenti di comunicazione, poi, diviene anche l'opportunità per conformare il nuovo spazio, delineando la nuova tipologia del museo come una struttura complessa.

Infatti, in questa proposta tecnica, sono introdotte tutte le risorse utili alla costruzione di un luogo dinamico, dagli elementi di tipo interattivi alle operazioni di grafica (trasferite, per esempio, sui pannelli a tutta altezza che definiscono i margini degli ambiti espositivi), dalla presenza dei mezzi informatizzati alle simulazioni dei contesti relativi l'ecosistema, sono tutti strumenti che partecipano nella proposta di allestimento.

La particolarità di dover affrontare due temi specifici in due edifici distanti e differenti per caratteristiche morfologiche, suggerisce la necessità di introdurre alcuni elementi come denominatore comune che, pur operando nella diversità, consentano la percezione di un filo conduttore come carattere dell'allestimento avente la metafora del bosco come soggetto strutturante: la pelle perimetrale interna, la copertura a rete con presenza di fogliame (finto), le strutture lignee, il sistema di cominicazione visiva.

L'introduzione di una pelle perimetrale interna (attraverso pannelli trattati con operazioni di grafica che rappresentano l'immagine del bosco senza soluzione di continuità) che avvolge interamente lo spazio è, quindi, uno dei fattori comuni ad entrambe le due proposte. Questo rivestimento oltre a conferire una dimensione surreale (nel caso dell'edificio A viene impiegato in modo da costituire costantemente una sezione di superfici "sghembe", che cercano di far perdere il sistema di riferimento cartesiano a favore degli elementi della natura), diviene uno strumento di comunicazione rapportato alle diverse esigenze degli utenti ed ai programmi di comunicazione del progetto culturale: lo sfondo del bosco è proposto attraverso una riproduzione in bianco e nero che viene interrotta, in situazione specifiche, da finestre dello stesso bosco, ma presentate a colori (come elemento di attenzione e richiamo dell'osservatore). In tali finestre (dalle geometrie funzionali al sistema di comunicazione scientifico) sono alloggiati pochi ma significativi elementi del racconto didattico (monitor incassato o foto scontornata del soggetto in esame, testo informativo degli argomenti relativi, etc). Le varie finestre sono collegate, poi, strategicamente (sempre in funzione del programma di cominicazione) attraverso un'ipertesto di facile comprensione, parole chiave ed elementi ideogrammatici a supporto dei concetti alla base di un eventuale approfondimento di tipo soggettivo.

La metafora del bosco è la vera chiave di lettura per affrontare il tema del suo ecosistema. Un sistema di cilindri di dimensioni differenti (memoria delle quattro alberature tipiche del luogo e sintesi idiomatica delle stesse attraverso caratterizzazioni cromatiche specifiche) identifica il luogo degli ambiti espositivi e delinea il margine del percorso didattico che presenta tutta una serie di esperienze di tipo attivo, condotte in prima persona dal visitatore (secondo quanto stabilito nel programma didattico).

L'ingresso in questo spazio, anisotropo, introduce verso immagini e sensazioni di tipo organico, sia per conformazione (il rivestimento del vano ascensore, per esempio, viene proposto in modo da introdurre un'elemento della vegetazione in una scala diversa da quella normale) che per sistema. Viene offerta la possibilità di essere avvolti nelle sensazioni, nelle suggestioni, nelle caratteristiche più profonde dell'ecosistema in esame. Le esperienze didattiche sono presentate in modo da traslare i punti di vista dell'osservatore in modo da viaggiare con la propria immaginazione verso le dimensioni della natura

abbandonando, per un attimo, l'esclusivo punto di vista umano (finestra birdwatching, campo visivo di un rapace, il mondo degli insetti etc.)

Da un semplice luogo di esposizione a relazione passiva si passa quindi a luogo in cui il processo multidisciplinare collabora alla definizione di opportunità di partecipazione attiva dell'utente.

In collaborazione con Pentastudio Architetti - Roma