Concorso per la nuova cappella dell'Ospedale S. Martino di Belluno

24.04.2006

"Silenzio e luce...

...il granito della storia colata nell'acciaio dell'oggi e il lavoro di un uomo diventa per sempre luce...." (Louis Kahn)

La progettazione di uno spazio sacro all'interno di un complesso ospedaliero comporta un'analisi particolare dei vari contenuti simbolici e spaziali.

Il progetto si colloca in un contesto fortemente connotato: un'area totalmente delimitata, vincolata e protetta da alcuni volumi dell'ospedale.

La nuova progettazione tiene conto di queste preesistenze dosando opportunamente altezze, volumi e spazi esterni. Armonizza materiali e sistemi costruttivi in modo da legare il nuovo oggetto con semplicità e rapidità ai volumi esistenti senza precludere la funzionalità dei vari locali adiacenti.

Nello stesso tempo si pone la necessità di una forte caratterizzazione formale per evitare che il nuovo edificio religioso sia percepito come una semplice aggiunta funzionale del complesso ospedaliero.

Il ruolo del nuovo edificio sacro è messo in evidenza da una volumetria composita (sequenza spaziale di forme semplici e ordinate) e da un forte e diverso uso dei materiali che lo caratterizzano.

Contemporaneamente il nuovo spazio non può non considerare gli aspetti emozionali e sentimentali delle persone che vivono e usufruiscono del "mondo" ospedaliero. Si vivono emozioni forti, amplificate e contrastanti: amore, dolore, tensione, speranza, illusioni, disperazioni, gioie.

Per questo si è pensato alla progettazione di uno spazio capace di accogliere e di isolare dal contesto esterno colui che ne usufruisce; una sorta di grembo materno che aiuti all'introspezione e alla meditazione in un ambiente a misura d'uomo.

Uno spazio di silenzio e luce.

La spazio progettato invita ad entrare chi ha bisogno di conforto e di speranza.

I credenti possono fermarsi ogni giorno, ogni ora a pregare con calma in un clima di silenzio, ed essere accolti dalla luce che, dalle aperture multiple delle pareti penetra nell'aula segnando e indicando l'itinerario sacro.

La progettazione della cappella si è ispirata quindi alla discrezione e alla misura.

L'approccio progettuale ha privilegiato la via della semplicità nella concezione degli spazi evitando così esibizioni strutturali e materiche, simbolismi artificiosi e originalità a tutti i costi.

La cappella, morfologicamente essenziale con una sezione di linee morbide e decise che informano e caratterizzano tutta la volumetria dell'edificio, diventa il luogo "sacro" delle riflessioni, della comunicazione e del confronto con se stessi e con gli altri.

La proposta progettuale si basa sulla organizzazione dello spazio secondo due assi fondamentali: l'asse maggiore, parallelo al corridoio dell'ospedale, che collega l'altare con il sagrato esterno, e l'asse minore trasversale di accessibilità primaria alla cappella. L'individuazione dell'ingresso della cappella, non in asse con l'aula, permette di ottenere una minore introspezione e quindi una maggiore riservatezza e tranquillità per chi usufruisce di tale spazio.

All'interno, attraverso un filtro visivo, si accede alla sala assembleare, che come richiesto dalle regole liturgiche contemporanee, è uno spazio unico, non suddiviso, privo di forzature espressive, di suggestioni e artifici teatrali.

La cappella, costituita da un'aula di forma rettangolare in grado di accogliere 49 posti a sedere, assicura la contemporanea presenza anche di persone con difficoltà motorie. L'altare, l'ambone e la sede diventano i punti naturali attorno ai quali si svolge l'azione liturgica. Sulla parete fondale del presbiterio, in posizione arretrata con luce naturale diffusa, si è localizzata la custodia eucaristica. Questa, caratterizzata da una particolare connotazione iconografica, è raggiungibile da un ingresso di servizio per non arrecare disturbo a chi è in raccoglimento nell'aula.

Tutte le linee prospettiche dello spazio architettonico della sala hanno il loro punto focale nell'altare che appare come un blocco unico di pietra naturale.

L'ambone, "luogo elevato" per la proclamazione dei testi sacri durante la liturgia, è disposto sulla destra dell'altare in modo che tutti "i ministri" possano facilmente raggiungerlo e possano essere visti e ascoltati dai fedeli.

La sede, luogo della presidenza, è alla sinistra dell'altare ed è caratterizzata da una semplice seduta in pietra.

La sacrestia, posizionata nella parte terminale della cappella, è composta da uno spazio per la vestizione e uno per colloqui con annesso arredo di servizio. L'accesso alla stessa tramite uno spazio di disimpegno, può avvenire sia dall'aula che da un ingresso dedicato.

Esternamente la cappella si presenta con un sagrato, definito da una serie di arcate che ricordano l'ossatura della cappella stessa, racchiuso e delimitato da una lunga seduta in pietra.

Il sagrato può ospitare manifestazioni collettive, essere utilizzato come chiesa all'aperto, diventare luogo sicuro per le emergenze o semplicemente divenire uno spazio aperto dove sostare e raccogliersi. È il naturale prolungamento della cappella da cui è separato tramite una grande parete di vetro.

Oltre alle articolazioni e alle compenetrazioni dei volumi e al dosaggio della luce naturale, contribuiscono a stimolare ulteriormente i sensi e la coscienza dell'osservatore, i differenti materiali utilizzati con diverse tecniche e finiture

L'edificio sarà realizzato con materiali come l'acciaio, vetro, legno e pietra naturale.

L'involucro perimetrale è pensato in acciaio, vetro e pannelli con finitura metallica con un sistema di assemblaggio a secco.

Le pareti interne sono caratterizzate dal bianco dell'intonaco e dal legno di alcune parti rivestite con pannelli listellati di legno con superficie in vista rifinita in faggio o ciliegio.

La struttura è basata su un modulo compositivo molto semplice che prevede una serie di profili in acciaio saldati o collegati tra loro e disposti a formare delle costole. Questo tipo di struttura è stata scelta proprio in funzione della facilità di assemblaggio e montaggio in uno spazio edificato di piccole dimensioni e di difficile accessibilità.

Il telaio strutturale è chiuso esternamente da pannelli coibentati e vetro mentre all'interno è previsto un rivestimento in cartongesso e legno.

All'esterno la cappella si presenta come una grande massa silenziosa adagiata contro il muro rivestita da lastre di ottone accuratamente sagomate. L'immagine che si è voluta ottenere è quella di un "guscio" che protegge e racchiude al suo interno la fede e le speranze degli uomini.

Le grandi vetrate sono realizzate con vetri satinati che illuminano lo spazio interno con una luce bianca e impediscono la completa visione esterna di chi si trova nella cappella.

In collaborazione con Arch. Angelo Di Palma